Cossano Belbo si trova nel cuore delle Langhe a 30 Km da Alba (capitale delle Langhe e sede della famosa Fiera del Tartufo), a 30 Km da Asti (capitale del Monferrato), a 10 Km da Canelli (capitale del Moscato), a 15 da Cortemilia (capitale della nocciola, nella vicina Valle Bormida), a 5 Km da Mango (sede dell’Enoteca regionale nel vecchio castello).
Il paese è al crocevia di due aree letterarie importanti: la prima relativa allo scrittore Cesare Pavese, nato a Santo Stefano Belbo (paese contiguo); l’altra relativa allo scrittore albese Beppe Fenoglio. Molti passi dei due scrittori menzionano luoghi cossanesi: ad esempio viene descritto il santuario della Madonna della Rovere (che gode della indulgenza plenaria della ‘porziuncola’, la stessa che si può ricevere ad Assisi) situato in un luogo panoramico e che è legato ad una interessante leggenda di fondazione che narra di una quercia che lacrimava olio; custodisce inoltre un ciclo di ex-voto pittorici dipinti dal cossanese Francesco Bo che raccontano della vita contadina del secolo appena concluso.
Una ricerca che ha avuto inizio in questo santuario ha censito oltre quattromila tavolette votive dipinte su tutto il territorio regionale attualmente visitabili su di un sito Internet dell’Università di Torino. Passaggio obbligato di antichi commerci, Cossano presenta tre diverse fasce del suo attuale assetto: le colline del moscato che si aprono verso l’ampio bacino del Belbo, i vigneti di Dolcetto sui contrafforti mediani del territorio comunale, ed infine la suggestiva strada di Scorrone, che s’inerpica serpeggiando tra i noccioleti verso l’alta Langa.
Un passato storico importante per Cossano Belbo. Vestigia romane, ritrovate un po’ ovunque nel territorio comunale, ne raccontano antiche origini probabilmente negli anni dell’imperatore Caracalla quale insediamento di ex legionari congedati dall’esercito e ai quali venivano assegnate terre da coltivare.
L’episodio più citato risale al 4 marzo 1274, con la battaglia tra l’esercito astigiano e quello fedele a Carlo d’Angiò. In seguito Cossano divenne feudo dei marchesi di Busca. In una località collinare in frazione San Bovo si racconta pure di uno scontro tra un gruppo austro-piemontese e l’avanguardia napoleonica.
La memoria storica più recente è ricordata invece nella piazza del paese, intitolata a Pinin Balbo, medaglia d’oro nella guerra partigiana, che è ancora viva nella mente e nei racconti di molti cossanesi.
È del 1700 un personaggio storico importante di Cossano, Padre Simone di San Stanislao, che fu rettore a Recanati per i Passionisti e morì in odore di santità tanto che ancora oggi si celebrano messe in sua memoria ed un paio di exvoto sono stati a lui dedicati per guarigioni ritenute miracolose.
Ma Cossano è anche luogo magico: si raccontano storie di masche che hanno abitato case e colline del paese, capaci di influssi malefici ottenuti con il ‘libro del comando’.
Sulla piazza del paese, come anche nelle aie delle cascine più sperdute, si giocava a pallone elastico, soprattutto nella sua versione più tradizionale, alla pantalera. Questo consentiva giochi in luoghi anche molto stretti, utilizzando il rimbalzo che la palla poteva avere sui tetti o contro le pareti delle case.
Eventi outdoor a Cossano:
Gran Fondo Pedalanghe – gara di MTB – 15 maggio >> vedi
Moscato Night Trail A coppie – trail notturno di 15 km a coppie il 25 giugno >> vedi
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