il primo paese dell’Alta Langa che si incontra risalendo la Valle Belbo. Posto sulle rive del fiume Belbo, ha da sempre dovuto convivere con gli umori del torrente, che spesso ha causato violenti straripamenti (nel 1857 gran parte del paese venne distrutto dalla furia delle acque).
La piazza centrale è sovrastata da un lato da una sorta di condominio anni ’70, ed un doppio filare di alberi di fronte alla parrocchiale di San Nicolao. La festa principale è quella che si svolge in onore di Sant’Anna, la penultima domenica di luglio.
Oggi km di sentieri sono stati ripuliti e attrezzati per camminate. E’ anche sede del BIKE PARK ALTA LANGA con numerosi down hill per le mountain bike e le mtb da enduro e E-Bike. un mondo outdoor
Rocchetta Belbo è un paesino collinare incorniciato in una splendida cornice naturale. Una natura che non è solo bella, ma anche gustosa: vigneti di moscato, noccioleti e moderni frutteti segnalo la sua viva tradizione agricola.
La piccola Chiesa parrocchiale di San Nicolao è come te la aspetti per un luogo del genere: testimone di una bellezza ruvida e semplice. Questa non è la sola testimone della storia italiana, infatti troverete anche un Monumento ai Caduti per la Patria, dedicato alle morti partigiane.
Potrete visitare i luoghi in cui il sangue di caduti è stato versato seguendo il Sentiero del Partigiano Johnny. Il percorso, lungo circa 14 chilometri, parte dalla cascina del Pavaglione da Alba e ripercorre i luoghi descritti dal famoso romanzo di Beppe Fenoglio e ambientazione della fuga, appunto, del partigiano johnny. Lungo il sentiero potrete anche visitare i luoghi sede di un altro romanzo di Beppe Fenoglio: La malora. Un’occasione imperdibile per gli amanti della storia e della letteratura partigiana.
Una volta completata la camminata potrete meritatamente godervi le numerose ricchezze gastronomiche offerte dalla ristorazione locale.
Storia
Rocchetta Belbo governava la strada delle Langhe un tempo conosciuta con il nome “Magistra Langarum”.
Nei secoli a contendersi il suo possesso furono in molti: dagli Angiò, ai Visconti di Milano, agli imperatori tedeschi, ai Francesi, agli Spagnoli.
Il paese annovera nella sua storia il passaggio di Papa Innocenzo IV, che nel novembre del 1244 transitò per il paese diretto in Francia per sfuggire alle truppe di Federico II.
Rocchetta Belbo com’era
Rocchetta Belbo (353 ab.). Sta sopra una roccia, diviso in due borghi, uno a destra, l’altro a sinistra del Belbo, con parrocchiale, Congregazione di carità e Opera pia Rotando. Bozzoli, cereali, squisito vino dolcetto e selvaggiume. Molino da grano, maglio per fabbricazione d’attrezzi rurali.
Cenni storici. — Circa la metà del secolo XII erano signori di codesto luogo i marchesi di Busca, consignori di Govone, i quali diedero personaggi cospicui. Nel 1265 il feudo passò a Giovanni Bertoldo, nobile astese ; e nel 1280 Oberto Bertoldo vendè la giurisdizione di Rocchetta allo stesso Comune, il quale pervenne quindi ai duchi di Mantova e per ultimo alla Casa di Savoia.
Gustavo Straforello – Torino 1891 – La patria. Geografia dell’Italia. Provincia di Cuneo – Volume 1